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  • 20 mag 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Acquistare e rivendere immobili al fine di ottenere un profitto è una attività molto redditizia, ma è necessario avere le idee molto chiare, tanta determinazione e un pizzico di fortuna.

Esistono diverse tipologie di operazione immobiliare, ma ogni singolo affare segue dei passaggi comuni, che vanno a costituire, diciamo, l'ossatura della operazione tipo.

Su queste andranno poi a innestarsi delle varianti che caratterizzeranno univocamente una tipologia piuttosto che un'altra; al tempo stesso, queste variazioni determineranno differenze anche molto importanti riguardo le tempistiche, le caratteristiche del processo di acquisto, di rivendita e delle eventuali fasi intermedie, nonché gli attori coinvolti e i costi necessari.

 

Pertanto, senza scendere troppo nel dettaglio, possiamo riassumere qui sotto le seguenti fasi fondamentali:


1) Fase della mappatura 

Viene effettuata una selezione degli immobili sul mercato, con un occhio ai diversi campi di azione (mercato libero con flipping immobiliare, cambi destinazione d'uso, frazionamenti, aste, stralci, crediti ipotecari). 

Significa visionare, valutare e annotare un enorme numero di annunci su tutto il territorio di interesse.


 2) Fase della selezione

Sugli immobili selezionati si effettua un sopralluogo e si definisce la strategia di monetizzazione. Viene creato un conto economico accurato che determina le effettive percentuali di ricavo. 

Un indicatore molto utilizzato nel settore è il ROI (Return of Investment) che insieme ad altre valutazioni quali le tempistiche previste di conclusione, permette di scartare o selezionare l'operazione.


3) Fase di acquisto

Durante questa fase si effettua la trattativa con la controparte e in caso di conclusione positiva l'immobile viene acquisito. E' auspicabile una conclusione con sensibile ribasso sul prezzo di mercato, sufficiente ad ottenere un ROI soddisfacente.  

Nel caso degli NPL ciò che viene acquisito è il credito ipotecario, garantito cioè dall'ipoteca sull'immobile: questa costituisce infatti la chiave per poter ottenere un profitto monetizzando l'immobile a garanzia.  


4) Fase della riqualificazione

Questa fase è quella che aggiunge valore all'immobile: questo può necessitare di una pesante ristrutturazione mentre in altre occasioni è sufficiente un intervento più leggero, al quale si associa comunque un intervento mirato di valorizzazione degli spazi che aumenti la funzionalità e trasmetta valore aggiunto. 

In altri casi si opta per la variazione d'uso dell'immobile (per immobili commerciali con determinati requisiti) o per il frazionamento in più unità abitative (per immobili di ampia metratura). Anche in questo caso si ottiene un discreto incremento di valore utile all'obiettivo.


5) Fase della vendita

In questa fase si va a finalizzare l'operazione seguendo gli obiettivi definiti dal conto economico: il segreto di una conclusione positiva sta proprio nella bontà dell'operato delle fasi precedenti. 

Un immobile selezionato correttamente (con un conto economico realistico e la giusta strategia di acquisto e valorizzazione) viene proposto a un prezzo concorrenziale: la vendita solitamente avviene in tempi brevi perchè la convenienza e la qualità di quanto proposto sono evidenti anche ai non addetti ai lavori. 

Per gli NPL la situazione è più complessa in quanto esistono diverse exit strategy e di volta in volta viene selezionata quella ritenuta ottimale. 


6) Fase del riparto

Ed eccoci finalmente alla spartizione dell'utile lordo: questo, una volta tassato in capo alla società, può essere distribuito ai soci (interni) così come ai soci (esterni) in partecipazione per la singola operazione. 

Questa modalità di investimento congiunto è molto vantaggiosa sia per la società di investimento sia per l'investitore occasionale, il quale sarà tanto più incentivato quanto più sarà rapido il ritorno economico. 

Per gli NPL il ritorno economico può avvenire anche in tempi di due o tre anni, ma questa situazione è ricompensata da ricavi ampiamente superiori in quanto si ottengono sconti importanti a fronte della difficile monetizzazione del credito da parte delle banche e finanziarie (quando non anche società di cartolarizzazione o altri player): non sempre sono esperti nella gestione a livello immobiliare e sono alle prese da un lato con esigenze di bilancio annuale e dall'altro con numerose situazioni di questo tipo che comportano spese immediate e ricavi tardivi. 


Per oggi è tutto!

Seguite questo blog perché prossimamente andremo ad affrontare più in dettaglio le varie tipologie di operazione immobiliare e ci sarà da divertirsi!

Parola di Gato!


 
 
 
  • 23 apr 2023
  • Tempo di lettura: 8 min

Le categorie catastali non sono altro che degli strumenti di classificazione dei fabbricati, utilizzati in Italia da parte del catasto. La loro funzione è quindi di classificare i beni immobili a seconda della loro destinazione d’uso.

Le categorie catastali, che si suddividono in sei gruppi omogenei per destinazione d'uso (A, B, C, D, E, F), vengono assegnate alle unità immobiliari al fine di poter attribuire la rendita catastale.


La rendita catastale è il valore attribuito dall’Agenzia delle Entrate, con finalità fiscali, a tutti gli immobili in grado di produrre o generare reddito. Si può calcolare moltiplicando la consistenza dell'immobile individuata in base alla città in oggetto, alla zona censuaria, alla categoria catastale e alla classe catastale (tariffa d’estimo unitaria) per i vani dell'immobile e per un fattore di moltiplicazione specifico per categoria catastale. 

Se hai i dati necessari prova tu stesso a calcolarla qui: https://www.tariffecatastali.it/Default.aspx

La rendita catastale già assegnata si può ottenere anche facendo richiesta della visura catastale.

Conoscere la rendita catastale della casa è utile ad entrambe le parti (proprietario ed acquirente), in quanto, con questo documento, si possono calcolare in anticipo le spese da sostenere per un immobile.


Dalla rendita catastale possiamo arrivare a calcolare il valore catastale con la seguente formula:

valore catastale = rendita catastale (rivalutata del 5%) x coefficiente catastale relativo all’immobile

  • La rendita catastale è un valore fiscale che viene attribuito ai beni immobili in grado di produrre o generare un reddito autonomo;

  • I coefficienti catastali da moltiplicare alla rendita catastale sono nove e sono stabiliti dalla legge per ciascuna categoria catastale.

Di seguito una tabella riassuntiva dove troverete i moltiplicatori utilizzabili senza la necessità di calcolare la rivalutazione della rendita del 5%  in quanto già compresa nel valore:

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Classificazione catastale degli immobili semplificata

Prima di fare un elenco completo delle categorie con descrizione, presentiamo una prima classificazione catastale per gruppi, così da semplificare l’argomento e rendere più agevole la lettura del capitolo successivo:

  • Immobili a destinazione ordinaria: Gruppi A, B, C

  • Immobili a destinazione speciale: Gruppo D

  • Immobili a destinazione particolare: Gruppo E

  • Entità urbane: Gruppo F


Entrando maggiormente nello specifico, ecco una breve descrizione degli immobili di ciascun gruppo:

  • Gruppo A: funzioni residenziali e uffici

  • Gruppo B: funzioni pubbliche

  • Gruppo C: funzioni commerciali e pertinenze (attività commerciali o artigianali che appartengono a privati)

  • Gruppo D: funzioni industriali e commerciali speciali (stabilimenti industriali, alberghi, cinema, teatri)

  • Gruppo E: funzioni di interesse collettivo (aeroporti, porti, stazioni autobus, stazioni ferroviarie, edicole, chiese)

  • Gruppo F: beni comuni non censibili (lastrici solari, fabbricati non abitabili o agibili)


Dunque, fin da ora, possiamo trarre importanti conclusioni. Ad esempio, ogni categoria catastale che inizia con la lettera C è associata a un’attività commerciale (o artigianale) di un privato.

Invece, le classi che cominciano con la lettera B sono ascrivibili alle unità immobiliari destinate ad alloggi collettivi, tra cui uffici pubblici, ospedali e scuole.

E ancora, le categorie riportanti la lettera F configurano un immobile non ancora costruito o definito, oppure un edificio che a causa di un avanzato stato di degrado non dispone dell’abitabilità.


Quali sono le categorie catastali? Elenco completo

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A seguire l’elenco completo delle classi catastali degli immobili con descrizione. Per rendere la lettura più agevole, abbiamo suddiviso questo capitolo attraverso i sei gruppi individuati in precedenza.

Gruppo A

  • A/1: abitazioni di tipo signorile. Gli immobili che appartengono alla categoria catastale A/1 si distinguono rispetto alle abitazioni residenziali per la loro ubicazione in zone di pregio, oltre a un elevato grado di rifiniture

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • A/2: abitazioni di tipo civile. Sono gli immobili di tipo residenziale, dove abita la stragrande maggioranza della popolazione

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • A/3: abitazioni di tipo economico. Unità abitative costruite con materiali e rifiniture a basso costo. Esse presentano una rendita catastale minore, oltre a un prezzo d’acquisto inferiore rispetto alle abitazioni che rientrano nella classe A/2

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • A/4: abitazioni di tipo popolare. Livello ancora più basso rispetto agli immobili di tipo economico, sia a livello di rifiniture che di caratteristiche costruttive. Oggi non vengono più realizzate

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • A/5: abitazioni di tipo ultrapopolare. Il catasto riporta la definizione di “realtà edilizie al di fuori degli standard minimi indispensabili”. Attraverso la nota del Ministero delle Finanze del 4 maggio 1994 (C1/1022/94), le classi A/5 e A/6 sono state annullate

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • A/6: abitazioni di tipo rurale. Immobili a servizio di attività agricole (soppressa dal decreto del Ministero delle Finanze insieme alla classe A/5)

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • A/7: abitazioni in villini. Fabbricati corrispondenti alle abitazioni di tipo civile ma con l’aggiunta di aree esterne ad uso esclusivo

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • A/8: abitazioni in ville. Immobili con rifiniture e caratteristiche costruttive superiori all’ordinario, una superficie delle aree principali molto ampia e presenza di parco e/o giardino

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • A/9: castelli, palazzi di eminenti pregi storici o artistici. Tali edifici si caratterizzano per una ripartizione dei volumi e degli spazi interni diversa da tutti gli altri immobili classificati nel catasto

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • A/10: studi e uffici privati. Unità abitative destinate ad attività professionali. Tra queste rientrano le agenzie assicurative, i laboratori per analisi e quelli utilizzati dagli odontotecnici

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 84

  • A/11: alloggi e abitazioni tipiche dei luoghi. L’esempio classico di immobili classificati con la categoria A/11 è rappresentato dalla baita ad alta quota, ma si annoverano anche i trulli e gli stessi rifugi di montagna

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168


Gruppo B

  • B/1: collegi, orfanotrofi, conventi, seminari, ricoveri, ospizi, caserme. Nella categoria catastale B/1 rientrano tutte quelle strutture senza fine di lucro adibite all’assistenza per anziani (ospizi), all’educazione dei minori (collegi, orfanotrofi), alla preparazione spirituale dei giovani seminaristi (seminari), all’ospitalità della comunità di un ordine mendicante (conventi), all’alloggio e all’attività delle forze armate (caserme)

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Esente

  • B/2: ospedali e case di cura senza fine di lucro. Sono strutture di ricovero e cura pubbliche, dunque senza fine di lucro

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Esente

  • B/3: riformatori e prigioni. La classe catastale B/3 include gli istituti penitenziari per adulti e minorenni

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Esente

  • B/4: uffici pubblici. Per uffici pubblici si intendono le sedi INPS, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate e gli uffici territoriali della Camera di Commercio

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Esente

  • B/5: laboratori scientifici e scuole. Sono immobili realizzati per ospitare attività quali ricerca scientifica e istruzione.

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Esente

  • B/6: accademie, gallerie, musei, pinacoteche, biblioteche (a patto che non siano all’interno di palazzi di pregio e castelli appartenenti alla categoria A/9). Rientrano nella categoria catastale B/6 tutte le sedi culturali appena citate senza finalità di lucro

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Esente

  • B/7: oratori e cappelle non destinate all’esercizio pubblico del culto. Edifici costruiti per esercitare la religione (non in pubblico)

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Esente

  • B/8: magazzini sotterranei per depositi di derrate. Tutti i magazzini disposti a un livello inferiore rispetto al piano terra la cui funzione è quella di raccogliere le scorte

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Esente


Gruppo C

  • C/1: locali commerciali. Gli immobili identificati dalla categoria catastale C/1 si occupano della vendita di prodotti, come ad esempio botteghe e negozi

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 57,75

  • C/2: locali di deposito e magazzini. Strutture impiegate come locali di sgombero, deposito di merci e sottotetti

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • C/3: laboratori per arti e mestieri. A differenza dei locali commerciali, gli edifici della classe catastale C/3 non sono destinati alla vendita dei prodotti, ma alla loro creazione o trasformazione da parte degli artigiani

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • C/4: locali e fabbricati per esercizi sportivi senza fine di lucro. Tutti gli impianti privati in cui ci si allena o in cui va in scena un evento sportivo

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • C/5: stabilimenti di acque curative e balneari senza fine di lucro. Così come la categoria C/4, si tratta di strutture private

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • C/6: autorimesse, rimesse, scuderie e stalle senza fine di lucro. Strutture quali garage, posti macchina o box auto, ma anche scuderie e stalle

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168

  • C/7: tettoie aperte o chiuse. Qualsiasi struttura associata a gazebo o tettoia

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 168


Gruppo D

  • D/1: Opifici. Gli opifici sono le fabbriche, i capannoni, dove la materia prima viene lavorata e trasformata in prodotto

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 84

  • D/2: alberghi con fine di lucro. Alberghi, hotel e le altre strutture ricettive dove i turisti soggiornano a pagamento

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 84

  • D/3: sale per spettacoli e concerti, cinematografi e teatri con fine di lucro. Gli impianti in cui uno o più artisti si esibiscono davanti a un pubblico pagante

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 84

  • D/4: ospedali e case di cura con fine di lucro. Strutture di ricovero e cura private, dove la prestazione medica viene offerta dietro pagamento

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 84

  • D/5: istituti di assicurazione, cambio o credito con fine di lucro. La categoria catastale D/5 identifica banche e assicurazioni private

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 84

  • D/6: locali e fabbricati per esercizi sportivi con fine di lucro. Stadi, palazzetti dello sport, piscine e tutti gli impianti sportivi dove il pubblico ha accesso pagando un biglietto

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 84

  • D/7: fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni. Strutture realizzate appositamente per adempiere a un’attività specifica, come ad esempio le stazioni di rifornimento

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 84

  • D/8: fabbricati costituiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni. Nella classe D/8 rientrano i centri commerciali

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 84

  • D/9: edifici sospesi o galleggianti assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati a pedaggio. Edifici, costruzioni che non dispongono di un loro suolo

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 84

  • D/10: fabbricati rurali. In questa categoria rientrano la totalità dei vecchi fabbricati fuori dall’area urbana

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: 84


Gruppo E

  • E/1: stazioni per servizi aerei, marittimi, terrestri e di trasporto. Alla classe catastale E/1 appartengono aeroporti, porti e stazioni ferroviarie

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: esente

  • E/2: ponti comunali e provinciali a pedaggio. Tutti i ponti pubblici per il cui passaggio è richiesto a ogni automobilista il pagamento di una tariffa fissa

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: esente

  • E/3: fabbricati e costruzioni per esigenze pubbliche speciali. Rientrano nella categoria strutture come chioschi ed edicole che vendono giornali

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: esente

  • E/4: recinti chiusi per esigenze pubbliche speciali. Sono inclusi i recinti che delimitano un’area dove si svolge, ad esempio, il mercato

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: esente

  • E/5: fabbricati costituenti fortificazioni e loro dipendenze. Tali fabbricati sono esenti in maniera permanente dal pagamento dell’IMU, come tutte le altre strutture presenti nel Gruppo E

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: esente

  • E/6: torri, semafori e fari per rendere d’uso pubblico l’orologio comunale. Anche per le strutture della categoria catastale E/6 vale lo stesso discorso, esenzione permanente dal pagamento dell’IMU

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: esente

  • E/7: fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei culti. Nella classe catastale E/7 figurano gli edifici religiosi come cattedrali e chiese, al cui interno si celebrano le messe e le altre funzioni religiose

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: esente

  • E/8: costruzioni e fabbricati nei cimiteri, esclusi i sepolcri, i colombari e le tombe di famiglia. Strutture per cui vale l’esenzione dall’imposta municipale unica

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: esente

  • E/9: edifici a destinazione particolare non compresi nelle categorie precedenti del gruppo E.

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: esente


Gruppo F

  • F/1: aree urbane. Rientrano nella categoria catastale F/1 tutte le aree situate al piano terra di fabbricati accatastati all’urbano

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Stima del valore attribuita dal proprietario

  • F/2: unità collabenti. Strutture inutilizzabili, per cui non è concessa l’agibilità

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Stima del valore attribuita dal proprietario

  • F/3: unità in corso di costruzione. Immobili che non sono stati terminati.

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Stima del valore attribuita dal proprietario

  • F/4: unità in corso di definizione. Rispetto agli edifici della classe catastale F/3 la differenza è sottile ma importante. In questa categoria figurano gli immobili per cui non è stata stabilita né la destinazione d’uso né la consistenza

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Stima del valore attribuita dal proprietario

  • F/5: lastrici solari. I lastrici solari sono, ad esempio, le terrazze o le aree libere collocate sopra immobili e rientrano tra le parti comuni di un condominio

Coefficiente per il calcolo valore ai fini IMU: Stima del valore attribuita dal proprietario

  • F/6: fabbricato in attesa di dichiarazione. Un qualsiasi fabbricato per cui non è ancora stata presentata la domanda di accatastamento

Circolare 1/2009 Agenzia del Territorio

  • F/7: infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione. La categoria catastale F/7 identifica tutte quelle strutture realizzate dalle aziende di telecomunicazione per le reti pubbliche (vedi banda larga)

Circolare n.18/E/2017 dell’Agenzia delle Entrate



 
 
 
  • 22 apr 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 23 apr 2023


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Il primo passo per avere successo investire nell'immobiliare è quella di conoscere il tuo mercato. È necessaria infatti una approfondita conoscenza dell'area nella quale si intende operare, ossia sapere esattamente quali sono i prezzi che si applicano a un immobile ivi situato sia in fase di acquisto (prezzo o valore di mercato) sia in fase di vendita (prezzo di rivendita veloce o street price).

Il prezzo di rivendita può infatti essere convenientemente ribassato rispetto al prezzo di mercato per bruciare la concorrenza e reinvestire i capitali in altre operazioni.


Scegli una zona di competenza, che sia una piccola città oppure uno o più quartieri di una grossa città, e focalizzati su di essa. Come detto prima devi conoscere i prezzi al mq e la dinamicità del mercato di questi immobili.


Può risultare molto utile agli inizi "mappare" questa zona annotando in una sorta di casellario di annunci riguardanti gli immobili di questa zona. Rapportando il prezzo alla metratura commerciale avrai il prezzo/mq. Attenzione però: il prezzo è un importo deciso arbitrariamente dal venditore! La scelta del prezzo può essere basata su una stima di livello professionale (in caso di agenzie immobiliari x es.) oppure una valutazione "fai da te" (talora in caso di venditori privati).

Per conoscere il valore di mercato (prezzo vero di conclusione dell'affare) spesso si deve sottrarre un buon 10-20% in base alle caratteristiche del mercato locale.

Stesso discorso si applica alle valutazioni online sui portali di vendita immobili come immobiliare.it e idealista.it (la cui precisione è inoltre influenzata dalla densità di immobili della stessa tipologia ricercata) o a quelle richieste in agenzia immobiliare.

Es. Se la richiesta è di 1000€/mq, la trattativa si chiuderà a 850€/mq (prezzo di vendita effettivo) cioè mediamente il 15% in meno.

Un'altra maniera è ricercare i valori del venduto nella banca dati OMI. Le quotazioni immobiliari semestrali individuano, per ogni delimitata zona territoriale omogenea (zona OMI) di ciascun comune, un intervallo minimo/massimo, per unità di superficie in euro al mq, dei valori di mercato e locazione, per tipologia immobiliare e stato di conservazione. Maggiori informazioni sono ricercabili al link seguente:

Utile consultare anche la guida scaricabile.

Nel sito stesso avvertono che le quotazioni OMI non possono intendersi sostitutive della stima puntuale, in quanto forniscono indicazioni di valore di larga massima.

Andando un gradino oltre vi sono i software professionali per la mappatura degli immobili, spesso disponibili con differenti piani tariffari corrispondenti a servizi crescenti in base al piano selezionato; tra i migliori posso citare il borsinopro e airhome invest. In questi applicativi vengono presi in considerazione molteplici fattori tra cui il contesto sociodemografico, informazioni sullo stock di immobili nella zona, valutazioni sulle compravendite (cosa si vende di più e a quanto), nonché la dinamicità del mercato (quanto velocemente si vende), generando interessanti report. Il secondo peraltro presenta una funzione integrata per calcolare il business plan dell'operazione direttamente sotto la scheda immobile.

Uno strumento molto utile è anche il borsino immobiliare (https://borsinoimmobiliare.it) ossia

Il gradino ultimo nella scala di affidabilità quando desideri una valutazione del valore di mercato di un immobile è sicuramente la perizia di un tecnico esperto (e sottolineo esperto) in materia di estimo. Infatti soltanto la stima effettuata da un tecnico professionista può rappresentare e descrivere in maniera esaustiva e con piena efficacia l'immobile e motivare (anche in sede legale) il valore da attribuirgli. Non è certamente economica ma è consigliabile soprattutto se inesperti, o per valori elevati anche quando si ha esperienza.


Il target di vendita è un parametri decisivi sul quale impostare la propria strategia.

Per individuare l'immobile target dovrai rispondere alla domanda: Quali sono le tipologie di immobili che vanno di più nella mia zona? Centro storico o periferia? Indipendente o appartamento? Quanti locali (es. bilocale o quadrilocale)? Cucina abitabile o cucina a vista? Uno o due bagni? Solo per fare degli esempi. Puoi ottenere indizi importanti se, dopo aver costruito il casellario annunci, andrai a monitorarlo nel tempo. Controlla per quanto rimangono nei portali: vedrai sparire più in fretta il quadrivano con balcone in zona periferica o il bilocale con balcone in centro? E se il quadrivano avesse anche un bel cortile?

Alcune di queste informazioni sono comodamente reperibili dai report dei software prima citati. Ma soprattutto per chi inizia potrebbe essere una buona idea abituarsi a monitorare gli annunci (niente batte il "classico"!).

Anche gli agenti immobiliari sono una importante fonte di informazione in tal senso e saranno spesso dei validi alleati in questo campo. Puoi approfondire con loro gli immobili nelle zone di tuo interesse e al tempo stesso costruire dei rapporti di collaborazione continuativi, in modo da venir presi seriamente in considerazione quando tratterai le tue operazioni.


La velocità di vendita dell'immobile è uno altro dei parametri che maggiormente interessa l'investitore, considerando l'importante ricaduta sui ricavi della sua attività. Essa può essere stimata con alcuni indicatori indiretti e un indicatore diretto.

Ragionando per via indiretta, infatti, è palese che una zona servita (mezzi pubblici, ospedali, università, negozi) e vicina al centro storico, sarà giocoforza più ambita dagli acquirenti e pertanto più veloce da rivendere. Ma il maggiore indizio riguardo la liquidità dell'area esaminata è il numero di agenzie presenti, in particolare quelle in franchising. Le agenzie, infatti, sono veri e propri negozi che aprono dove c’è maggior domanda di immobili: pertanto un'alta densità di agenzie corrisponde a una domanda e quindi una rivendibilità importanti.

L'indicatore diretto principale è l'indice IMI (Intensità Mercato Immobiliare). Si tratta di un indicatore calcolato dall’Osservatorio Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate ed è calcolato come il rapporto tra il numero di case vendute (NTN) e lo stock di abitazioni presenti sul mercato.

NTN (Numero di Transazioni Normalizzato), sta per numero di transazioni conteggiate per quota di trasferimento di proprieta.

Quanto più l’ IMI è alto, tanto più il mercato immobiliare di zona è dinamico; di converso, un indicatore IMI basso significa che le compravendite sono più lente e molti immobili rimangono invenduti a fine anno. Per esempio nel 2021 l’indice IMI per l’Italia è stato del 2,17% ed è frutto del rapporto tra le 748.523 abitazioni vendute e lo stock abitativo presente, circa 34.494.147 abitazioni.

Questi valori sono consultabili nel report

delle Statistiche regionali del mercato immobiliare residenziale, pubblicato dall'OMI annualmente per ciascuna regione italiana (specificamente per ogni zona OMI nelle principali città, oppure globalmente per le altre macroaree provinciali).


Bene..anche per oggi è tutto!

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A presto da El Gato!

 
 
 

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