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  • 9 ott 2023
  • Tempo di lettura: 6 min

Crediti NPL: definizione e significato

Nell’ambito del sistema bancario nazionale ed internazionale si sente spesso parlare di crediti NPL, ovvero di crediti deteriorati, una problematica che affligge le banche ma che ha ripercussioni su tutta l’economia nazionale. In realtà sarebbe più corretto dire che l’elevato stock di NPL identifica una situazione economica avversa, che ha origine nel periodo di recessione iniziato nel 2008. La scarsa liquidità del mercato secondario e l’inefficienza dei processi giudiziari per ciò che concerne le tempistiche per il recupero dei crediti hanno ulteriormente peggiorato la situazione. Oggi il management di portafogli di esposizioni problematiche è una professione vera e propria, svolta da profili esperti in diritto bancario e in possesso di specializzazioni relative al mercato dei crediti deteriorati.

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NPL – Crediti non performing: definizione e caratteristiche Prima di addentrarci nell’ambito dei Non Performing Loans, dei crediti deteriorati netti, delle deifinizioni e delle relative caratteristiche è necessario fare un piccolo passo indietro in quella che identifica la macrocategoria in cui si inseriscono gli NPL. La macro-categoria in questione viene indicata con un altro acronimo, NPE, che identifica i Non Performing Exposures. Si tratta delle esposizioni creditizie deteriorate, per le quali la Banca d’Italia, nel 2008, ha stabilito la seguente classificazione:

  • Esposizioni scadute (PD – Past Due)

  • Inadempienze probabili (UTP – Unlikely To Pay)

  • Sofferenze (NPL – Non Performing Loans)

Analizziamole brevemente nel dettaglio.

Nella categoria Past Due (esposizioni scadute e/o sconfinanti) rientrano le esposizioni per cassa, diverse dalle sofferenze, e le inadempienze che alla data della segnalazione risultano scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni.

Nella categoria Unlikely To Pay (inadempienze probabili) rientrano le esposizioni per le quali, secondo il giudizio della banca, è improbabile l’adempimento integrale delle obbligazioni creditizie da parte del debitore senza il ricorso a particolari azioni. Passiamo quindi all’argomento oggetto di approfondimento di questo post: gli npl, al significato e alle caratteristiche.

NPL cosa sono nello specifico? In parole semplici potremmo dire che si tratta di crediti, vantati dalle banche, che i debitori non sono più in grado di pagare. Nel linguaggio bancario vengono chiamati anche prestiti non performanti, ovvero crediti deteriorati o crediti inesigibili; includono mutui, finanziamenti e prestiti per i quali la riscossione è incerta, sia in termini di rispetto della scadenza e sia rispetto alla somma. Il non adempimento può riguardare il capitale oppure gli interessi; o anche entrambi. Si tratta quindi di esposizioni verso soggetti in stato di insolvenza (o condizioni equiparabili). I crediti deteriorati limitano la capacità delle banche di erogare nuovi prestiti, per cui comportano ripercussioni negative sulla redditività e la solidità dell’ente creditizio stesso. Tali ripercussioni si riversano anche su altri settori dell’economia del Paese, ostacolando lo sviluppo e l’occupazione.

Le origini dei Non Performing Credit e la situazione degli NPL in Italia Dopo aver parlato in generale dei crediti NPL, della definizione e di quelle che sono le peculiarità cerchiamo di capire l’origine delle ‘Sofferenze’. I crediti non performing vengono determinati dalla difficoltà economica di persone e imprese, le quali si ritrovano in condizioni finanziarie tali per le quali non sono più in grado di assolvere gli obblighi relativi ai prestiti ricevuti. Come accenato in precedenza, gli NPL rappresentano un problema per la banca, per la sua stessa solidità. Allo stesso tempo un elevato numero di crediti deteriorati può rappresentare una minaccia seria per l’economia dell’intero Paese. L’ente creditizio è sottoposto ad una serie di vincoli che fanno riferimento al bilancio, alla redditività e al capitale; vincoli che la banca rischia di non rispettare proprio a causa dei non performing loans. Cerchiamo di comprendere meglio il discorso attraverso qualche dato numerico. Per rendere un’idea della situazione, nel 2017 in Italia l’ammontare dei crediti deteriorati era pari a 297 miliardi, ovvero il 37% del totale europeo.


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I dati forniti dalla Banca d’Italia erano basati sulla seguente ripartizione:

  • 189 miliardi: sofferenze

  • 102 miliardi: inadempienze probabili

  • 6 miliardi: crediti scaduti

I numeri sopra riportati, per quanto possano identificare cifre enormi, mostrano un netto miglioramento, ovvero una diminuzione rispetto al picco del 2015 (circa 340 miliardi di euro). L’aumento progressivo dei crediti deteriorati è attribuita alla fase di recessione del secondo dopoguerra; una fase che a partire dalla fine del 2008 ha gravemente danneggiato l’economia italiana; una fase dalla quale il nostro Paese ancora non è riuscito ad uscirne completamente. Ad aggravare ulteriormente la situazione le pratiche npl, le lungaggini della giustizia e della burocrazia che determinano tempi altrettanto lunghi per il recupero dei crediti. Tra i fattori che hanno influito negativamente sul settore NPL anche il bid-ask spread, ovvero la differenza tra i prezzi di vendita dei crediti deteriorati, fissati dalle banche, e i prezzi ai quali gli operatori specializzati erano disposti ad acquistare quegli stessi crediti. C’è da dire che, alla luce di una situazione tutt’altro che semplice per gli npl delle banche, nel 2015 il governo ha attuato una serie di riforme finalizzate ad accorciare le tempistiche e a snellire le procedure relative ad alcune operazioni, quali adesempio le esecuzioni immobiliari e i fallimenti.

Utp: significato L’allarme sui crediti bancari è costantemente alto; secondo le stime l’impatto della recente pandemia Covid-19 incrementerà ulteriormente sia i crediti NPL che gli UTP, i quali determineranno pesanti ripercussioni sui bilanci delle banche. Nell’ambito di una situazione che, ormai già da qualche anno, può essere definita ‘critica’ emerge un dato significativo, ovvero l’aumento dei prestiti a rischio recupero. Non a caso, negli ultimi tempi l’attenzione delle banche si è spostata dagli npl agli utp, un fenomeno in crescita per il quale si rende necessario in questa sede un approfondimento. L’acronimo UTP sta per Unlikely To Pay (in italiano: improbabile che paghi), espressione che indica inadempienze probabili. Gli utp sono crediti bancari caratterizzati da un elevato livello di allerta, ovvero sono crediti a rischio deterioramento. In parole più semplici i crediti definiti Unlikely To Pay sono una sottocategoria degli NPE. Nello specifico una sottocategoria che comprende i crediti che hanno ancora qualche possibilità di essere recuperati. Sono le stesse banche, o l’ente creditizio che ha concesso il finanziamento, a stabilire che il debitore, pur non essendo dichiarato insolvente, incontrerà qualche difficoltà a rimborsare il prestito. Il rischio di un mancato rimborso del prestito si palesa inizialmente in una serie di ritardi nell’onorare le scadenze. Le banche hanno la possibilità di liberarsi da un eccessivo carico di crediti difficili, ed evitare che diventino ‘sofferenze’, cedendo alcuni di essi a terzi. Si procede quindi cedendo a investitori interessati sia i diritti e sia i rischi degli UTP. La cessione può rappresentare un vantaggio anche per il debitore, il quale ha la possibilità di rinegoziare il prestito e beneficiare eventualmente di nuove condizioni, possibilmente più favorevoli (ad esempio una scadenza più lunga per la restituzione del prestito). Dal momento che in molti casi casi la difficoltà è temporanea, il debitore, adeguatamente supportato, riesce a regolarizzare la sua situazione rispetto al rimborso del prestito. Attraverso una corretta gestione gli UTP hanno la possibilità di diventare ‘performing’. La gestione proattiva di tali crediti può trasformarsi in un vantaggio sia per le banche e sia per gli investitori. Ma può diventare un vantaggio anche per il rilancio del business delle aziende.

Differenza tra NPL e UTP Dopo aver approfondito i concetti di NPL e UTP è facile dedurre che la sostanziale differenza tra le due tipologie di crediti è identificabile nel rischio di insolvenza. Per quanto riguarda gli NPL, il debitore è dichiarato insolvente in modo permanente, il credito diventa inesigibile per cui viene determinata la cessazione del rapporto. Si tratta quindi di una sofferenza bancaria, che viene identificata nella posizione più grave per il debitore. Per quanto riguarda i crediti UTP, invece, l’insolvenza è solo potenziale per cui il debitore risulta ancora attivo. Trattandosi di due diverse tipologie di credito, ovvero di differenti livelli di insolvenza, anche la gestione deve essere differenziata. Nel caso di un NPL la banca ritiene di non poter più recuperare il credito per cui agirà di conseguenza. Ad esempio per un prestito ipotecario procede con il pignoramento dell’immobile; per altre tipologie di prestiti si rivale sulla garanzia fornita dal debitore. In altri casi ancora può decidere di cedere il credito a terzi. Nel caso degli UTP la difficoltà del debitore di far fronte al pagamento può essere solo temporanea per cui la situazione è considerata meno grave. Capita spesso alle aziende che in un dato momento si trovano a dover fronteggiare perdite di fatturato o crisi di liquidità; capita anche ai privati di ritrovarsi in difficoltà nei confronti delle scadenze di un mutuo ipotecario a causa, ad esempio, di un’improvvisa perdita della fonte di reddito (licenziamento). Anche nel caso degli UTP la banca può decidere per la cessione, che consiste nel cedere il credito a terzi, con una differenza rispetto agli NPL. Per gli UTP viene ceduto il contratto, ancora in essere, mentre per gli NPL viene ceduto il credito in quanto il contratto è stato già risolto. Concludendo, è possibile affermare che gli UTP sono meno rischiosi degli NPL.



Fonte: UNICUSANO - MASTER II LIVELLO IN DIRITTO BANCARIO – GESTIONE DEI CREDITI DETERIORATI – NPL/UTP

https://www.unicusano.it/blog/didattica/master/crediti-npl/

 
 
 
  • 30 set 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Cari lettori, oggi ci immergeremo in un aspetto intrigante del mondo immobiliare: i crediti immobiliari. Questi rappresentano una modalità unica di investimento, che merita una riflessione più approfondita.

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Cos'è un Credito Immobiliare?


Per cominciare, è essenziale comprendere cos'è un credito immobiliare. Si tratta di un prestito erogato da banche o istituti finanziari, spesso per l'acquisto di una casa. Ciò che rende i crediti immobiliari unici è che sono garantiti da un immobile specifico, che funge da collaterale per il prestito. In altre parole, quando ottieni un mutuo per comprare casa, la banca ha un credito nei tuoi confronti, supportato dall'immobile che hai deciso di acquistare. Quindi sei tenuto a rimborsare le rate, ma, in caso di insolvenza da parte tua, il capitale prestato sarà rimborsato dalla monetizzazione dell'immobile in questione.


Perché le Banche Cedono i Crediti Immobiliari?


Ora, veniamo a un punto critico: perché le banche decidono di cedere questi crediti? La risposta è abbastanza semplice, ma con un'importante sfumatura. Le banche sono istituzioni finanziarie, e il loro obiettivo principale è gestire e ottimizzare il capitale. Quando un prestito immobiliare diventa "rischioso", significa che il mutuatario sta avendo difficoltà a pagare le rate del mutuo e gli interessi. In questi casi, il credito viene classificato come non performante (NPL o Non Performing Loans).


Le banche preferiscono spesso cedere questi crediti a un prezzo inferiore rispetto al loro valore nominale piuttosto che rischiare il non pagamento completo attraverso aste giudiziarie incerte. Il motivo di questa scelta è la certezza di ottenere una somma pattuita e riceverla immediatamente.


Vantaggi dell'Acquisto di Crediti Immobiliari


Allora, potresti chiederti, quali sono i vantaggi per te nell'acquistare un credito immobiliare? Ebbene, ci sono diversi motivi:


Prezzo Scontato: Spesso, puoi acquistare un credito a un prezzo notevolmente inferiore rispetto al suo valore nominale. Ad esempio, un credito immobiliare di 200.000 euro potrebbe essere acquistato per soli 100.000 euro. Se in qualità di nuovo creditore vai in asta e ti aggiudichi l'immobile per 150000 euro, hai già una potenziale plusvalenza di 50000 (da cui detrarre i vari costi dell'operazione). Questo crea un margine di profitto interessante.


Flessibilità: Un aspetto affascinante è che non sei obbligato a comprare direttamente un immobile (investimento di tipo immobiliare). Puoi negoziare il titolo di credito stesso, consentendoti di gestire il tuo margine di guadagno in modo più flessibile (investimento di tipo finanziario).


Meno Concorrenza: Diversamente dalle aste immobiliari tradizionali, in cui diversi acquirenti gareggiano per lo stesso immobile, quando acquisisci un credito, riduci la concorrenza. Il tuo margine di guadagno può aumentare grazie alle eventuali offerte al rialzo.


Come Acquistare un Credito Immobiliare


Ora, passiamo a come puoi effettivamente acquistare un credito immobiliare:


Valuta l'Immobile: Prima di tutto, considera l'immobile collegato al credito. Deve essere facilmente rivendibile sul mercato per massimizzare il tuo profitto.


Opzioni di Assegnazione o Asta: Dopo l'acquisto del credito, hai alcune opzioni. Puoi ottenere l'immobile se l'asta va deserta o partecipare all'asta per aggiudicarti l'immobile direttamente o ottenere un rimborso del credito.


Rinuncia agli Atti: Puoi anche negoziare una rinuncia agli atti con altri creditori, eliminando il debito dell'esecutato e diventando proprietario dell'immobile.


Guadagnare in Modo Etico


Un aspetto notevole è che l'acquisto di crediti immobiliari può comportare anche la rinuncia al credito chirografario, che è un credito non garantito (in questo caso la rimanenza del credito non utilizzato nell'operazione: monetizzato l'immobile, il credito residuo non ha una garanzia sottostante). Rinunciare a questo credito può comportare un guadagno in termini etici e di immagine, aiutando il debitore in difficoltà finanziarie, pur senza intaccare il guadagno (perché avresti già monetizzato bene l'investimento).

In breve, acquistare crediti immobiliari può rappresentare un'opportunità di investimento intrigante ma complessa. Richiede un'attenta valutazione e, talvolta, la consulenza di professionisti esperti. Tuttavia, quando gestito con saggezza, può diventare un'ottima opportunità per diversificare il tuo portafoglio di investimenti immobiliari e, allo stesso tempo, contribuire positivamente a sfide finanziarie dei debitori. Restate sintonizzati per ulteriori approfondimenti sul mondo degli investimenti immobiliari!

 
 
 

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